giovedì 4 gennaio 2007

E gli studenti riscoprono la radio dall'Fm al Web, i network d'ateneo

Ne nasce una quasi ogni mese e sono ascoltate, ogni giorno, da migliaia di ragazzi in tutta Italia. Sono le radio di ateneo, realizzate spesso all'interno dei corsi di laurea in comunicazione. Negli ultimi anni, dopo un periodo di stallo, la radio ha ricominciato a far parte della vita di tutti i giorni dei giovani. E allora, si sono chiesti in tanti, perché non creare delle radio fatte dagli studenti per gli studenti? Le difficoltà nell'avere a disposizione un'intera frequenza Fm 24 ore su 24 sono ormai state superate, nella maggior parte dei casi, tramite accordi con radio locali per avere qualche ora di trasmissione o con le web radio: queste ultime sono le più gettonate, perché con un computer e un investimento minimo è possibile creare una vera e propria emittente.


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Io mi chiedo quanto tempo dovrà ancora passare perché anche la Lumsa dia il via ad un progetto di una radio interna all'Ateneo. Già in passato mi son recato, insieme al dott. Michele Farro, assistente del professor Francesco Mattioli, presso il Ministero Delle Telecomunicazioni all'Eur, per raccogliere informazioni tecniche a riguardo.
Ma l'iniziativa è rimasta "in potenza" e non si è trasformata "in azione". Un timido tentativo è stato fatto da "RadioLumsa", anche se di radio in questo caso non si può parlare, dal momento che RadioLumsa - che ha terminato le trasmissioni il 24 aprile del 2006 - non era una vera e propria emittente radiofonica, ma un semplice servizio di notizie on demand pre-selezionate da una apposita redazione che confezionava i file audio e li pubblicava sul web.
Fare radio, invece, è altra cosa, perché vuol dire andare in onda con un flusso audio continuo. Ma se anche si riuscisse a realizzare un progetto così ambizioso, mi chiedo a quali limitazioni verrebbe sottoposta una radio che, per sua natura, nasce libera ma che in uno contesto universitario sarebbe sicuramente soggetta a restrizioni.
Quindi un interrogativo nasce spontaneo: le radio che sorgono all'interno degli atenei possono essere definite "Radio" con la R maiuscola? O sono semplicemente strumenti finalizzati a comunicazioni di servizio interne all'Ateneo?

8 commenti:

Alessandro Bressan ha detto...

Hai sollevato davvero un bel quesito. Credo che una radio universitaria indubbiamete debba rispondere ad una direzione interna all'istituto di cui si fa portavoce, come del resto ogni radio privata deve rispondere al proprio editore.
In ogni caso quindi il concetto di libertà in radio è se non opinabile, quantomeno discutibile.
Spero tuttavia che si concretizzi un progetto RadioLumsa e se hai qualche idea per promuoverlo sappi che sarò pronto a darti una mano.

Ocean's Twelve ha detto...

Grande Alessandro.

susanna ha detto...

Anch'io assolutamente disponibile ad appoggiare un progetto radio...tenetemi presente!!!
...per quanto riguarda il quesito sono d'accordo con Alessandro...ciaoooooo!!!

Ocean's Twelve ha detto...

Spargete la voce ai vostri amici, magari ne possiamo anche parlare con il Professor Liguori... Probabilmente lui può guidarci nella parte "strategica" :-)

Anonimo ha detto...

Prima che si muova qualcosa, saremo già laureati...


...sarò troppo pessimista?

Ocean's Twelve ha detto...

Anche se sei pessimista, hai l'alito pesante e un occhio di vetro... Sei sempre tanto caruccia... :-)


Ragazzi se spargete la voce e fate riferimento a me per questo progetto, ci mettiamo a tavolino e ne parliamo. Tanto a livello tecnico sto messo bene :-)

La mia email è: megadavi@alice.it
Il mio contatto MSN: gustodilimone@hotmail.com (e non ridete! è stata la prima cosa che m'è venuta in mente!)

Anonimo ha detto...

Il mio punto di firerimento rispetto alle radio è Radio Deejay, nonostante l'editore è una radio libera. Sarebbe bello poter creare una Radio che fosse un incrocio tra un mezzo di servizio per gli studenti e un mezzo di intrattenimento. Nel caso sono anch'io disponibile... la mia mail è aike13@gmail.com

Ocean's Twelve ha detto...

A tal proposito, il corso di "Editoria Multimediale" sembra profetico.
Proprio perchè si parla di Editoria Multimediale, quindi l'essere editore di contenuti multimediali (audio, video, animazioni), dobbiamo canalizzare i nostri sforzi verso un progetto analogo a quelli che ho già realizzato, e cioè una web radio. In tale direzione, utilizzando la tecnologia di una web radio:

- potremmo avere una radio diffusa all'INTERNO delle varie sedi nazionali (Roma, Caltanissetta, Taranto e Palermo), senza essere soggetti alla limitazione della radiodiffusione analogica (cioè con onde elettromagnetiche) che raggiungono una determinata distanza; e avere una diffusione accessibile ANCHE ALL'ESTERNO, perchè in tal caso cadrebbe la condizione fondamentale di una radio d'ateneo, e cioè essere all'interno dell'ateneo per ascoltarla. A tal proposito, la radio sarebbe accessibile da qualsiasi punto del mondo;

- potremmo avere una redazione giornalistica (che in una radio per legge è obbligatoria) che addirittura collega, con i propri servizi, tutte le sedi nazionali Lumsa.


L'unico requisito richiesto sarebbe quello di istallare degli altoparlanti all'interno delle sedi Lumsa per diffondere l'audio, in luoghi come scale, bagni, corridoi e, in genere, tutti i luoghi di ritrovo comune.
Abbiamo il dovere di utilizzare la tecnologia Internet visto che la nostra generazione è cresciuta parallelamente all'evoluzione del web.

In base alla mia modesta esperienza radiofonica, potrei guidare l'iniziativa e, se riuscite a spargere la voce, potrei organizzare una riunione finalizzata a redigere un documento scritto da presentare a "qualcuno" nella Lumsa.

Indubbiamente, il progetto di una web radio renderebbe la Lumsa una delle più prestigiose università a livello europeo. Per quanto mi riguarda, io ho già un progetto tecnico, si tratta semplicemente di discuterne insieme e creare uno staff preparato e motivato.

Fate girare la voce, mi raccomando.