mercoledì 13 dicembre 2006

Le web radio: da Marconi a Internet.

Se con i diari on-line, i cosiddetti “Blog”, ognuno di noi ha avuto la possibilità di scrivere e dire la sua, con le web radio si da a tutti la possibilità di trasmettere la propria musica.
L'invenzione della radio
è frutto di una serie di esperimenti che si sono tenuti alla fine dell'Ottocento e che dimostrarono la possibilità di trasmettere informazioni tramite le onde radio, nell’aria. L'invenzione “ufficiale” della radio, risale al 1896 quando un giovane scienziato italiano, Guglielmo Marconi trasmette il primo segnale radio a Pontecchio (Bologna) e sarà ascoltato a due chilometri di distanza. Siamo alle porte del 2007 e in uno spazio di più di 100 anni cadono le antenne e si fa spazio alla musica via Internet.
Nostalgici della vecchia radiofonia, questo articolo non fa per voi. La Rivoluzione Digitale, come è stata chiamata, è ormai tra noi, in un epoca, come quella contemporanea, in cui i canali di informazione si moltiplicano sempre più per dare voce a tutti. Tutto questo grazie alla rete delle reti: Internet.
Nell’era della tv e dei reality show, Internet ha forse salvato la radio dall’estinzione, che ha cambiato nome e adesso si fa chiamare web radio; e non ci sarà più bisogno di un mezzo radiofonico per ascoltarla, ma basterà una semplice connessione a banda larga al web (Adsl). Ma come funziona una web radio?
Il meccanismo di una web radio è molto semplice. Chi decide di aprirne una, deve dotarsi di un personal computer molto potente e una connessione ad Internet ad alta velocità (ad esempio Fastweb o Alice). Dopodichè bisogna stabilire un contratto con una compagnia di “broadcasting”, termine un po’ difficile da masticare ma che è alla base di questa nuova tecnologia. Una volta fissato questo accordo, infatti, invierete tramite una connessione internet la vostra musica verso un centro chiamato “server”, il quale provvederà a smistarla in tempo reale a tutti gli utenti che in quel momento sono connessi alla vostra radio e vi stanno ascoltando. Ma cosa cambia rispetto ad una normale radio?
Il problema delle radio cosiddette “analogiche”, cioè quelle che ascoltiamo tramite un’antenna o in macchina, hanno il problema della limitazione del territorio: le frequenze, infatti, ricoprono solo una piccola parte del territorio italiano, e una radio, per definirsi “nazionale”, deve possedere decine e decine di frequenze in tutta la penisola. Questo comporta costi altissimi di gestione, ed è proprio l’abbattimento del fattore economico una delle cause che ha portato alla larghissima diffusione delle web radio.
Sappiate infatti che possedendo una web radio non sarete più limitati dal territorio in cui vivete, perché, grazie alla diffusione di Internet, potrete trasmettere la vostra musica in tutto il mondo, senza pubblicità, ma soprattutto senza interferenze, perché i flussi audio viaggiano nei cavi telefonici e non nell’aria.
I tempi sono cambiati, e le radio non si ascoltano più come una volta. La web radio, infatti, nasce per fornire un tappeto sonoro all’uomo collegato ad un computer, o se vogliamo è la voce del computer che vuol sedurre l’uomo perché resti più tempo possibile ad accarezzarlo.
Vi starete chiedendo quali sono i costi… Beh, non pretenderete di avere una radio privata e cavarvela con poco… Sappiate che la spesa media annua è di 5 mila euro se non c’è pubblicità, ma volete mettere la soddisfazione di dire “questa radio l’ho fatta io!”?

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