venerdì 22 dicembre 2006

La nostra web radio personale

Circa un anno fa mi sono accorto che il momento era propizio e non c’era motivo di temporeggiare ulteriormente. Così mi sono armato di buona volontà e mi sono informato sulle modalità di creazione di una web radio. Avrei tanto sognato possedere un’emittente reale, ma, come tutti voi saprete, l’etere è ormai interamente occupato e, attualmente, una frequenza – e solo la frequenza – arriva a costare anche intorno ai 10 milioni di euro.
Ma non ero solo in questo progetto. Al mio fianco c’è sempre stato un carissimo amico e maestro di grandi insegnamenti: Marco Lolli. Qualcuno di voi avrà già sentito questo nome nel programma di Fiorello e Baldini, Viva Radio Due, in onda sulle frequenze di Radio Rai. Marco infatti è colui che contribuisce in maniera fondamentale al programma, perché né è il regista.
Da solo, senza il suo aiuto, avrei sicuramente commesso molti errori tecnici e di messa in onda. Invece abbiamo preferito unire le forze, e i risultati si sono visti. Così, dopo tante e tante difficoltà è nata LolliRadio (
www.lolliradio.net) che, come avrete notato, è stata intestata al cognome di Marco e ora capirete il perché.
Le web radio sono di due principali tipologie: profit o no profit. Le prime possono ospitare sul proprio portale e durante la messa in onda delle pubblicità, le seconde invece devono unicamente rispecchiare degli interessi personali senza alcun tipo di inserzione che faccia ottenere dei guadagni. Ci sono ovviamente delle differenze a livello di costi di mantenimento ma, entrare nei particolari sarebbe troppo dispersivo.

Ma vediamo come il mio amico Marco Lolli descrive nei particolari questa esperienza.

"Le difficoltà più grandi nel gestire una webradio sono molte, ma questo vale se si vuole intendere la webradio non come un giocattolo per stupire gli amici ma come un vero e proprio media. Abituati ad ogni difficoltà nell’ambito di una stazione radio “vera” (cioè che trasmette in FM con la sua concessione, i suoi ponti radio e i suoi impianti di alta e bassa frequenza), pareva che la libertà del web fosse tale anche nella gestione tecnica e strutturazione. Non è esattamente così.
Anzitutto in un Paese dove si parla tanto di banda larga ma basta un attacco virus ai server Dns per far inginocchiare la quasi totalità di Internet, la difficoltà più grande è cercare di arrivare con una connessione il più stabile e pulita possibile, generando streaming di vario formato per “arrivare” a tutti i pc, con tutti i sistemi operativi (ecco perché la nostra scelta di 4 streaming diversi in tutti i formati più gettonati e qualitativamente migliori, tra cui lo standard Windows Media Player, l'innovativo e superpotente ACC Plus e le connessioni per Macintosh).


Una stazione radio trasmette da un luogo fisico con le sue apparecchiature, quindi il primo grave passo da fare è collegare la propria web radio al resto di Internet, in modo che tutti nel Mondo possano ricevarla. Si tratta quindi di inviare un segnale in uscita verso l'esterno ad un cosiddetto Fornitore di Connettività, il tutto avendo a propria disposizione una connessione Adsl di buona qualità con banda garantita (cioè che è sempre la stessa e non varia mai), nonché affidarsi ad un Fornitore di Streaming di buona capacità ed affidabilità. Attualmente trasportiamo 4 streaming per un totale di quasi 300 kbps di dati inviati verso tutto il web in upload, utilizzando quindi in questo caso un provider (ecco il Fornitore di Connettività) che fornisce una banda di 1 mega in upload (whosale di Telecom) in modalità “affasciata”, cioè 2 Adsl legate insieme per raddoppiare la banda disponibile, ma anche comode per una qualsiasi caduta di una delle due (l’altra infatti continua a funzionare).




Diciamo che i costi sono alti per un servizio che alla resa dei conti si sta rivelando alquanto inaffidabile, e non garantisce la sicurezza di connettività necessaria. Il passo successivo quindi è rappresentato dalla banda simmetrica, che rispetto a una comune Adsl ha il vantaggio di risultare un cavo fisicamente collegato da casa propria direttamente al provider, senza altri salti o interruzione, che corre però su una fibra ottica propria di proprietà del provider stesso, senza passare per le linee Telecom. Tale soluzione, costosa almeno il doppio della Adsl professionale “affasciata”, si sta rivelando finalmente un buon investimento ed ha una buona affidabilità. Sul Fornitore di Streaming, inveece, i tentativi sono stati molti, e la migliore soluzione si è rivelata quella di un fornitore inglese con server in Europa; molto buono il servizio e l’assistenza tecnica offerta in caso di improvvisi cali di banda larga; comoda la possibilità di generare statistiche o telecontrollare le configurazioni degli streaming da MSN Messenger.




C’è poi tutta la questione “bassa frequenza” : noi di LolliRadio trasmettiamo un formato musicale molto particolare, un palinsesto fatto di mixaggi di canzoni e programmazioni precise al microsecondo, un format veloce e ritmicamente “ineccepibile”, oltre che un'ottima selezione musicale; nei primi tempi purtroppo nessun sistema di regia automatica in commercio risultava adeguato, soprattutto in rapporto al prezzo. Si è dunque scelto di adottare un sistema italiano, altamente configurabile : un “All in one” che oltre ad effettuare un’eccellente messa in onda e generare una playlist sempre accuratissima, gestisce anche le pubblicazioni sul sito (titolo del brano, foto dell’artista, messaggistica SMS) così come la generazione degli streaming (in tutti i formati possibili) e – ciliegina sulla torta – il download automatico da server ftp di alcuni programmi, come ad esempio i notiziari.

I costi principali :
900 euro per ogni licenza il sistema di automazione, comprensivo di modem gsm per la messaggistica ;
4900 euro l’anno la banda simmetrica (2000 kbps sia in download che in upload, banda garantita 1000 kbps) ;
150 euro al mese per la gestione di 4 streaming (32 kbps mp3, 64 kbps AAC+, 128 kbps mp3, 64 kbps windows media), ciascuno con 100 utenti contemporanei".








Marco ha dimostrato, come me, grande precisione e grande passione in questa improbabile scommessa col futuro. Io aggiungerei, oltre ai costi, i vantaggi. All'inizio vi sembreranno futili. Ma rileggeteli un po' di volte... Potreste prenderci la mano...





I vantaggi:





- Enorme visibilità personale nel mondo dei vostri stessi addetti ai lavori (ad esempio nel campo del giornalismo o della comunicazione radiofonica): noi siamo due tecninci, due dj, forse due giornalisti, due appassionati della radio. Cerchiamo di dimostrare che ce la possiamo fare e in fondo, tra dieci anni, possiamo dire di essere stati i primi a sperimentare e ad investire su questa nuova tecnologia.





- Propagazione totale del proprio gusto personale (in questo caso musicale) a tutto il Mondo di Internet.


Voi che dite? Ne è valsa la pena?
Io dico proprio di si.

4 commenti:

Unknown ha detto...

forte davvero, grande idea.. ma nn pensavo costasse tanto.. :-(

Ocean's Twelve ha detto...

Caro Alberto,
intanto ti ringrazio per il tuo intervento.

La web radio ha dei costi relativamente alti, perchè tutto va analizzato in riferimento al fine che ci si propone, e cioè "la propagazione del proprio pensiero alla massa degli ascoltatori".

Ultimamente sto progettando l'apertura di un secondo canale web, se sei interessato - anche nella parte economica - ne potremmo parlare...

Nel frattempo ti saluto e ti auguro buone feste.

Davide

Ilario82 ha detto...

Ciao davide. Sono stato su LollyRadio. Bella l'idea di una web-radio divertente e solare! E' l'ideale per dare un po' di colore a una grigia giornata in ufficio (non a caso è perfetta per chi lavora per ore al pc). Mi piace molto anche la possibilità di poter accedere direttamente alla radio con la TollBar e di poter chattare con gli utenti on-line: immagino sia un modo per creare una community attorno alla radio. In bocca al lupo per tutto!

Ocean's Twelve ha detto...

Poichè non esiste ancora un lettore standard per l'ascolto delle web radio che emuli una normale radio reale, siamo costretti ad utilizzare la toolbar poichè la gente non sempre è disposta ad aprire un sito, collegarsi alla radio, premere play ed ascoltare. E' più facile invece fornire all'utente il prodotto già pronto e impacchettato.